Non deve necessariamente essere “haute cuisine”, ma può anche esserlo. Nelle trattorie salisburghesi (con o senza cappelli da cuoco Gault Millau) si trova la grande varietà di piatti di una cucina originale e genuina, che vanta decenni di cultura gastronomica alle spalle. Qui si gustano le radici del patrimonio gastronomico del Salisburghese.
Cosa sarebbe il Salisburghese senza le sue trattorie? I gestori conoscono per nome la maggior parte dei loro ospiti. Qui si incontrano i clienti abituali, si canta e si suona se c’è l’occasione. Nel suo ambiente storico, il Weyerhof offre cucina nostrana ma anche cucina gourmet. Da sei generazioni la famiglia Meilinger gestisce l’antica trattoria risalente al 1662. I suoi menù a sorpresa di più portate sono molto apprezzati nelle guide gourmet. Ma la cucina nostrana della trattoria è delle migliori: la saporita minestra con canederli di fegato conquista il palato con la sua intensità. Anche il cordon bleu è fatto in casa con passione, e con la sua carne tenera, naturalmente di provenienza locale, l’arrosto alla cipolla è una delizia da non perdere. Per dessert si può gustare la crema caramellata all’aroma di pino cembro con sorbetto di mirtilli. Lo chef Franz Meilinger cucina anche piatti barocchi in una nuova interpretazione.
Finora la nuova via del gusto comprende 29 eccellenti trattorie, spesso da generazioni a conduzione familiare, come il Gasthof Abfalter a Golling, il Landgasthof Löckerwirt a St.Margarethen im Lungau, lo Steinerwirt 1493 a Zell am See-Kaprun e tanti altri. Tra essi spicca la locanda più antica d’Europa: la Stiftskeller St. Peter nel cuore di Salisburgo